martedì 20 maggio 2008

emergenza rifiuti: il Governo alla prova


Non abbiamo più tempo, l'ennesima emergenza rifiutiha convinto Silvio Berlusconi a rompere gli indugi.

La città continua a bruciare, anche se i roghi sono diminuiti, e ieri è andata in tilt per via di uno sciopero (selvaggio) dei mezzi pubblici. I compattatori stanno ripulendo le strade, il sindaco Iervolino scommette che per domani Napoli sarà (quasi) pulita (un'ennesima presa per i fondelli). Sicuramente è stato «spazzato» il salotto, piazza Plebiscito, dove domani si terrà il primo Consiglio dei ministri, e le vie adiacenti: il centro insomma.

Mentre le periferie e la provincia continuano a soffrire, soffocate da 50.000 e più tonnellate di rifiuti, e attraversate da quella collera che si trasforma in atti incivili e illegali, come i blocchi stradali e le barricate di rifiuti. Grazie ai treni per la Germania e alla discarica di Serre, Salerno, all’imminente apertura del sito di stoccaggio di ecoballe di Eboli, la situazione «è stata presa per i capelli». Ma questo, anche se fa tirare un sospiro di sollievo, ha convinto il premier a muoversi da subito. Al Dipartimento della Protezione civile, e dunque a Guido Bertolaso, dovrebbe essere affidato anche il capitolo delle gare e delle procedure per gli impianti di trattamento finale dei rifiuti (i termovalorizzatori).

Il presidente del Consiglio si è reso conto della necessità di una «cabina di regia» centralizzata, che coordini e indirizzi i diversi aspetti del problema: raccolta rifiuti e discariche; termovalorizzatori e differenziata; bonifiche del territorio.

L’orientamento del presidente Berlusconi è quello di una investitura politica, ma su questo punto ancora non c’è una decisione definitiva (il nome che va per la maggiore è quello di Barbara Contini). Alla fine potrebbe optare per la soluzione Bertolaso.

Dunque, discariche e termovalorizzatori. I conti presentati a palazzo Chigi dal Commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti non sono rassicuranti. Quasi due anni per mettere in funzione il primo termovalorizzatore, quello di Acerra. I lavori sono bloccati, pur essendo gli impianti completati all’83,7%. Questo significa che se da domani mattina la ditta x iniziasse i lavori (costo previsto: 73,5 milioni di euro), passeranno sei mesi per la consegna dell’impianto. Poi, però, serviranno altri 12 mesi per il «commissioning» e il collaudo. E’ vero che Salerno è ormai alla definizione della gara d’appalto, ma anche per quel termovalorizzatore passeranno due anni prima che possa funzionare. Il terzo impianto, quello di Caserta, è all’anno zero.Ecco perché diventa prioritario rispondere all’emergenza con la «circolazione extracorporea» (dixit De Gennaro) delle discariche (che consentiranno di intervenire sugli impianti di trattamento, i Cdr). Savignano e Sant’Arcangelo Trimonte, tra la fine di maggio e metà giugno dovrebbero entrare in funzione (in tutto, 1.400.000 tonnelate di rifiuti). Ma se passeranno due anni prima che entri in funzione il primo inceneritore, occorreranno discariche per 5.000.000 di tonnellate. Se la differenziata dovesse avere successo, scenderanno a 4 milioni. Insomma, servono discariche. Non solo quella di Chiaiano, Napoli, ma anche altre. E De Gennaro ne ha indicate due: Vallata, Avellino, per due milioni di tonnellate, Giugliano, Napoli, per settecentomila.Il nodo Chiaiano è molto complicato. Berlusconi è consapevole di doversi muovere con grande cautela, essendo un campo minato. Finora, la partita si è giocata sull’alternativa forza-violenza. Insomma, come a Pianura, con il «movimento» da una parte, le forze di polizia dall’altro. C’è bisogno della capacità di «convincere» il territorio. E non sarà facile. Proprio il «movimento» darà il benvenuto a Silvio Berlusconi. Per domani sono annunciate nove manifestazioni. La Digos è riuscita a «convincere» le varie sigle a fermarsi a piazza Municipio, volendo i manifestanti arrivare a piazza Plebiscito, dove si terrà il Consiglio dei ministri. Quella di domani sarà una giornata particolare.

giovedì 8 maggio 2008

berlusconi giura...ecco il nuovo governo



Roma, 8 maggio 2008
Dopo aver ricevuto l'incarico di formare il nuovo governo dal Capo dello Stato, Silvio Berlusconi ha annunciato gia' ieri sera la lista dei ministri. Sono 21, quattro in meno del governo Prodi.
Tra gli altri, Tremonti all'Economia, Maroni agli Interni, Frattini agli Esteri, Alfano alla Giustizia, La Russa alla Difesa. Anche Bossi e Calderoli ministri, rispettivamente per le riforme e per la semplificazione legislativa. Quattro le donne. Oggi alle 17 il giuramento al Quirinale. Lunedi' prossimo verranno nominati i sottosegretari, martedi' la fiducia alla Camera e mercoledi' al Senato.
La Camera voterà la fiducia al nuovo governo Berlusconi mercoledi' prossimo, 14 maggio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si presenterà in Aula martedi' 13 alle 10 per chiedere la fiducia sul programma del nuovo Governo. Poi ci sarà il dibattito. Per il giorno successivo è prevista la replica del premier intorno alle 10.30. Quindi le dichiarazioni di voto, in diretta televisiva.Il nuovo esecutivoNel quarto governo Berlusconi della storia della Repubblica ci sono 21 ministri, 12 di spesa e 9 senza portafoglio. Sono quattro le donne responsabili di un dicastero, 13 le 'new entry'. Quattro sono i ministri della Lega: Roberto Maroni agli Interni, Luca Zaia alle Politiche Agricole, Umberto Bossi alle Riforme, Roberto Calderoli al ministero nuovo di zecca per la Semplificazione, un dicastero dedicato alla delegificazione. Quattro anche i ministri di An: oltre a Ignazio La Russa alla Difesa e Altero Matteoli alle Infrastrutture, il braccio di ferro con Fi ha portato l'ingresso nella squadra di Governo di Andrea Ronchi, che si occupera' di Politiche Ue, e di Giorgia Meloni alle Politiche Giovanili.
A completare la squadra, la pattuglia 'azzurra': alla fine i due nodi di Giustizia e Welfare si sono sciolti a favore di Angelino Alfano e Maurizio Sacconi. Giulio Tremonti, come noto da tempo, tornera' ad essere responsabile dell'Economia, Franco Frattini degli Esteri, Claudio Scajola si occupera' di Sviluppo Economico, Elio Vito di Rapporti con il Parlamento, Raffaele Fitto di Rapporti con le Regioni, Renato Brunetta di Pubblica Amministrazione e innovazione. Poi le tre donne di Forza Italia: Stefania Prestigiacomo all'Ambiente, Mara Carfagna alle Pari Opportunita', Maria Stella Gelmini all'Istruzione. Siedera' in consiglio dei ministri anche il leader della Dc Gianfranco Rotondi che sara' responsabile dell'Attuazione del Programma. Gianni Letta tornera' a ricoprire il ruolo di sottosegretario alla presidenza del consiglio mentre Paolo Bonaiuti sara' portavoce del Governo. Nessuna poltrona di ministro per Michela Vittoria Brambilla che pero', come annunciato dallo stesso Berlusconi, sara' viceministro alla salute.
Il primo Consiglio dei ministri 'operativo' e' gia' fissato: come promesso in campagna elettorale da Silvio Berlusconi si terra' a Napoli il 16 maggio.

mercoledì 7 maggio 2008

consultazioni al colle, in serata l'incarico a Berlusconi


In serata, al termine della consultazioni di Giorgio Napolitano al Quirinale, Silvio Berlusconi otterra' l'incarico di formare il nuovo governo. Poi, nel pomeriggio di giovedi', al ritorno di Napolitano dalla Fiera del Libro di Torino, se sara' pronto, il presidente incaricato sciogliera' la riserva e consegnera' la lista dei ministri. Il giuramento al Quirinale, l'atto che segna l'entrata in carica del nuovo esecutivo, potrebbe aversi la sera stessa. Dopo la ridda di candidati-ministri dei primi giorni, la strada appare ormai in discesa. Resta solo un nodo da sciogliere: il ministero della Giustizia. Berlusconi si e' impegnato a risolverlo nella prossime ore, dopo averne parlato con Napolitano in un inatteso colloquio di quaranta minuti. Sembra che il presidente in pectore abbia voluto cosi' condividere con il capo dello Stato i criteri di scelta del titolare di uno dei dicasteri che intersecano sotto vari profili l'attivita' istituzionale del presidente della Repubblica, che fra l'altro presiede il Consiglio Superiore della Magistratura ed e' titolare del potere di grazia. Prerogativa, quest'ultima, che nel precedente esecutivo guidato da Berlusconi, con Roberto Castelli a Via Arenula, porto' allo scontro con Carlo Azeglio Ciampi, fino al conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. E' naturale che il presidente della Repubblica auspichi la scelta di una personalita' competente, con esperienza istituzionale, riconosciuto prestigio e possibilmente alto profilo. Ma non e' dato sapere cosa abbia detto di preciso a Berlusconi, al quale spetta proporre il nome. Il riserbo del Quirinale e' assoluto e si ha l'impressione che, fosse stato per il Colle, non si sarebbe saputo neanche dell'incontro chiesto stamattina al capo dello Stato dagli emissari del leader dell'opposizione. Altre questioni, affidate alla diplomazia politica, attraverso il canale che e' stato aperto, a quanto si capisce, fra Gianni Letta e il segretario generale del Quirinale Donato Marra, sembrano ormai pacifiche. Se Berlusconi riterra' di aumentare entro un certo numero i ministri attraverso i cosiddetti spacchettamenti, non trovera' il veto del Colle: valgono i precedenti, anche per quanto riguarda le procedure. Piu' difficile appare superare il numero complessivo di 60 componenti del governo fissato dall'ultima legge finanziaria. Intanto, anche la questione legata a Roberto Calderoli appare pacificamente sistemata con l'annunciato incarico di ministro per la semplificazione legislativa: cioe' con l'ingresso nel governo, ma in un ruolo ben delimitato.

venerdì 25 aprile 2008

la nostra moralità del "fare"

Noi del Popolo delle Libertà vogliamo recuperare la politica al suo valore di servizio per il cittadino, come una delle più nobili e indispensabili manifestazioni della vita umana. Siamo orgogliosi di aver riportato nella vita politica la moralità del fare, che consiste nel risvegliare le energie e le virtù migliori di una nazione, mettendosi in gioco in prima persona per costruire qualcosa di nuovo per il bene comune e facendo in modo che la logica e l’ottimismo del pensiero positivo prevalgano sul disincanto e sul cinismo.
La libera circolazione delle idee e il rifiuto di ogni cristallizzazione di potere, a livello nazionale
e locale, costituiscono l’essenza stessa della sua identità di partito aperto. Vogliamo costruire un Paese in cui il valore e il merito siano riconosciuti e premiati. Sosteniamo la creatività contro la burocrazia, la meritocrazia in luogo della mediocrità, il coraggio contro il conformismo e intendiamo diffondere nel mondo una nuova linfa vitale sulla quale credere e sperare.

giovedì 24 aprile 2008

Benvenuti!!!

Carissimi amici,
mi presento a tutti voi con la speranza che questo blog possa essere un punto di riferimento e di discussione, non solo politico, ma anche culturale e sociale.
Sono da poco in politica, ma la voglia di fare è tanta, la voglia di esprimere delle idee e confrontarle con tutti coloro che vorranno darmi una possibilità.
Una possibilità che non è singolarmente considerata, ma deve essere una speranza per tutti coloro che come me non vogliono andare via e confidano in un solo ed unico sogno: quello di vedere la nostra cara città rialzarsi da una gestione comunale che, negli ultimi anni, non ha dato nessuna opportunità a tutti quei ragazzi che, come me, si sono sentiti abbandonati.
Sono sicuro che questa speranza accomuna tutti noi!!!